La graphic novel ha vinto in Francia il Prix BD du Festival des Imaginales d’Epinal, ed è una rilettura in chiave moderna e femminista della fiaba Dognipelo dei Fratelli Grimm.
Per chi non la conosce, la fiaba dei Grimm, parla di una ragazza che cerca di sfuggire ad un re vedovo, che dopo aver giurato di risposarsi solo con una donna la cui bellezza fosse equipollente a quella della defunta moglie, pretendeva di sposare proprio lei: sua figlia!
La ragazza, dopo aver cercato con vari sotterfugi di evitare il matrimonio, riuscì nel suo intento, indossando un abito cucito con le pelli di tutti gli animali, trovando così il lieto fine nel matrimonio con un principe di un regno vicino.
Nella versione di Fert, invece, l'avventura inizia con un ragazzo di nome Lou alla ricerca della principessa Ronces per salvarla dal suo destino, ma fin da subito si comprende che in realtà è la principessa che cerca di proteggere lui!
Anche nell’aspetto fisico e nel carattere c'è un capovolgimento dei ruoli: in questa fiaba Lou è fragile e gentile, mentre Ronces è possente e forte! Entrambi sono comunque impavidi, tanto da combattere insieme per un lieto fine che appare, però, molto meno conciliante del classico matrimonio atto alla salvezza dei protagonisti!
Fert con questa fiaba lancia un messaggio femminista forte e palese: la donna può essere forte, indipendente e determinata, può ribaltare tutti gli stereotipi possibili sulle principesse classiche, e soprattutto può, se vuole/deve, sconvolgere un'intera società patriarcale, in cui gli uomini non accettano la sua indipendenza femminile e che si mostrano impauriti quando lei mostra loro il suo carattere più forte, fino a denigrarla (mentre la si desiderava ardentemente poco prima).
Fert arriva addirittura a creare, da prima, un momento di unificazione simbolica dei due sessi, quando Lou si traveste da donna per avvicinarsi a Ronces, e successivamente a rappresentare una poetica scena di sesso fra i due protagonisti.
Le tavole di Fert, non seguono un rigido schema, le vignette non presentano bordi rigidi, sono modulati nelle forme e nei colori.
Lo stile mescola suggestioni di vari artisti da Mary Blair a Mike Mignola, Lorenzo Mattotti, Alberto Breccia, Frederik Peeters, Art Spiegelman, Cyril Pedrosa e Taiyô Matsumoto.
Il tratto è morbido, tanto da rendere le figure dei personaggi sinuose, donando loro (Lou, Ronces, rospi, lumache, serpenti, giganti, maghi, ragni luminosi e lettori maledetti dai desideri di castelli sommersi) gran dinamismo.
Il tono è gotico e fiabesco e viene amplificato dalla colorazione cupa e pittorica.
Gli sfondi e i fondali sono ben curati e creano un paesaggio suggestivo, per essi Stéphane Fert si è ispirato a pittori del calibro di Gauguin, Matisse o Cézanne!
Mi sento di consigliarne la lettura!
Mi sono divertita, commossa, emozionata e sentita fiera di essere donna!
L'ho trovata una meravigliosa storia da tramandare nel tempo, di quelle in cui la libertà e la forza dell'amore vincono sulla brama di potere e sulla morte, incentrata sulla consapevolezza di genere, ossia sul far rendere consapevoli le donne delle loro potenzialità e diritti!
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